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L’ ARCHIVIO STORICO DEL CONSORZIO DEL FIUME OLONA
Oltre 20.000 tra mappe, disegni, documenti, stampe, pubblicazioni specialistiche costituiscono un patrimonio inestimabile per la storia del Consorzio, del fiume stesso,per la documentazione dei progressi della scienza idraulica, per le storie locali dei comuni attraversati

Il Consorzio del Fiume Olona conta oltre 400 anni di vita e di attività per la gestione dell’Utenza, il controllo, la regolazione e la regolamentazione delle acque del Fiume Olona e dei suoi vari affluenti, dalle Prealpi varesine fino alla città di Milano, attraversando un territorio ricchissimo di antiche civiltà, tradizioni, agricoltura, artigianato, industria.
Ma già da secoli prima della costituzione formale del Consorzio, il fiume Olona è stato una risorsa naturale preziosa, contesa tra monte e valle, anche temuta per le periodiche inondazioni, regolata, modificata…
Il fiume è stato quindi motivo ed oggetto per scrivere accordi, tracciare disegni e rilievi, studiarne le piene e le magre; fu oggetto di leggi e gride, di concessioni sovrane e di sontuosi diplomi che le confermassero e le tramandassero.
  Di tutto ciò, grandissima parte delle memorie storiche e documentali è confluito – oltre che in vari Fondi dell’Archivio di Stato di Milano e Varese - nell’Archivio Storico del Consorzio: detto Archivio costituisce quindi una fonte ricchissima di notizie storiche, specie di valore “locale”, ed anche di valore tecnico, unica nel suo genere e per tutta la regione di interesse, preziosissima per la memoria e per gli studi storici in particolare.

Moltissime “memorie” sono relative ai molteplici studi che si sono susseguiti per la regolazione del Fiume, per l'incremento delle sue acque derivabili da nuove sorgenti o da apporti dai laghi prealpini, o da altri canali artificiali, eccetera; nel loro complesso tali documentazioni sono particolarmente atte a costituire fonti primarie non indifferenti anche per la storia della Scienze e Tecniche Idrauliche ed Idro-geologiche.
Negli anni, anzi nei secoli, l’Archivio ha acquisito una dimensione notevolissima. E’ stato quindi soggetto a varie catalogazioni, riordini, anche perdite e – purtroppo - danneggiamenti per eventi bellici, diverse sistemazioni e trasferimenti.

Di estrema importanza sono poi le Mappe, risalenti ai rilievi del fiume effettuate rispettivamente nel 1606 (ing. Barca), 1772 (ing.  Raggi), 1878 (ing. Villoresi): queste sono incorniciate sotto vetro ed esposte alle pareti degli uffici della Sede del Consorzio. Di alcune di esse sono state effettuate, negli anni passati, parziali riproduzioni a stampa, a cura del Consorzio e di sponsors, destinate in generale a limitati circuiti di consultazione.

Vi sono poi molti registri rilegati, di vario contenuto; in particolare risultano importanti quelli relativi alle assemblee consorziali, a vari livelli, e relative verbalizzazioni; pure rilevanti altri registri di tipo catastale e contabile.
A far parte dell’Archivio vanno considerate inoltre numerose pubblicazioni edite negli anni a cura del Consorzio, (specie tra fine Ottocento ed inizio Novecento) costituenti esse stesse fonti preziose di informazioni e di ulteriore facilitazione di accesso ai documenti d’Archivio.
Si segnala inoltre la presenza di una Biblioteca tecnica, con molti volumi specie di Idraulica e scienze affini, di sicuro interesse anche per la loro datazione di edizione.

Conoscenza dell'Archivio

Osservando la notevole bibliografia relativa al Fiume Olona ed al Consorzio, alcune pubblicazioni di storia locale, specie in ambito varesino e legnanese, e le segnalazioni di tesi di laurea si può rilevare che l'Archivio è stato nel tempo indubbiamente oggetto di moltissime ed ampie consultazioni, tanto da poter delineare non solo una sintesi storica delle vicende interne del Consorzio ( personaggi, progetti, attività...), ma anche costituire fonti importanti in molte storie locali.
Recentemente è stato realizzato su supporto informatico un più agile e sistematico metodo di approccio e di correlazione fra la numerazione delle cartelle, le “schede” che le regestano, i contenuti, le epoche storiche e le località di interesse delle singole cartelle.

Descrizione dell’archivio

I documenti cartacei sciolti d’archivio sono raccolti in cartelle, collocate entro armadi metallici; le cartelle sono a loro volta suddivise in fascicoli, con varia sistematicità.
Per l’accesso al contenuto d’archivio esiste un regesto, risalente agli anni ’80. Tale regesto si articola in 1303 schede dattiloscritte, riferibili al contenuto di 277 cartelle numerate da 1001 a 1276. Per la cartella 1277 non esiste scheda specifica, ma la cartella è segnalata nella scheda  n° 1276 e contiene documenti estratti dalla cartella 1276.
I documenti contenuti in ciascuna cartella sono descritti quindi in varie schede (numerazione da 1001 a 1276) , con una media di circa 5 “fogli” per cartella, e per un totale, come già detto, di 1303 fogli-scheda.

Si constata, in ciascun foglio, la presenza variabile da poche voci fino a 20 – 30 voci descrittive di documenti; Considerando una media di 15 “voci” per foglio/scheda, si può stimare la presenza in Archivio di circa 18.000 documenti, corrispondenti  ad una quantità stimata di “facciate” di circa 40.000 – 60.000.

La consultazione delle schede - regesto non porta facilmente a comprendere la strutturazione dell’archivio stesso; infatti i titoli delle schede – diversificati in maniera apparentemente casuale fra “località” e “argomenti” e con notevole variabilità di datazione dei documenti nell’ambito della medesima scheda – non consentono di per sé di accedere ad un determinato argomento come risultato di un “obiettivo” di ricerca.
Tale situazione deriva da diverse variazioni delle modalità di catalogazione e di raccolta, avvenute nel corso di ben 4 secoli!

 Nel corso del 2006 si è ritenuto, pertanto, di primaria utilità il predisporre uno strumento di più rapido, sistematico e sicuro accesso per l’individuazione del contenuto delle schede e quindi delle cartelle relative.
Tale strumento si basa essenzialmente su un data-base informatico computerizzato.
Sono state esaminate ciascuna delle 1303 schede sopra richiamate, riportando nel data-base:
1. il numero progressivo delle pagine- schede
2. il numero indicativo di cartella
3. il titolo di cartella
4. il numero dei “fogli” del regesto di ciascuna cartella
5. le date iniziale e finale dei documenti ivi contenuti
6. le località o gli argomenti di riferimento
7. la segnalazione di particolari importanti di primo rilievo

Ciò costituisce il “foglio- base “ del data-base. Utilizzando poi i soliti filtri che il data-base consente, si sono potute produrre varie liste con diversi “accessi possibili”, rilevando e riottenendo – in una “sistematicità”di fatto  -  la composizione e la disposizione dell’intero archivio.

Esso risulta in pratica disposto:
· parzialmente per località lungo il Fiume
· parzialmente per argomenti
· con una sequenza casuale tra numerazione e titolazioni anche per voci e località identiche
· le “voci” di titolazione sono 359, con varie ripetizioni. Di esse, 156 sono le titolazioni relative alle località e Comuni lungo il percorso del Fiume.

Come già sopra accennato, risulta ragionevole osservare che l’assetto attuale dell’Archivio e la relativa numerazione-disposizione siano il risultato della sovrapposizione nel tempo di varie modalità di archiviazione. Alcune schede richiamano eventi di riordino dell’Archivio, a partire dal Settecento.
  Il risultato ha prodotto la dispersione in diverse collocazioni di argomenti identici o affini o relativi alle medesime località, però su periodi storici differenti. 
 

Le funzioni del programma di data-base utilizzato si prestano bene a diverse articolazioni e disposizioni, e rendono pertanto inutile e superflua quella che sarebbe una ipotetica ma onerosissima operazione di cambiamento della disposizione fisica dei documenti, che pertanto si ritiene di escludere a priori.
 Si è proceduto pertanto alla predisposizione, nell’ambito del medesimo file di data-base, di altri “fogli” con diversa disposizione del contenuto. In sintesi è stato predisposto quanto segue:
· foglio 1: data base ordinato per numero di schede e cartelle
· foglio 2: ordinato in ordine alfabetico per titoli delle cartelle
· foglio 3: località e relative cartelle titolate, sia in ordine alfabetico sia in ordine di numerazione di cartelle.

Si sono aggiunti anche altri 3 fogli relativi alle “bocche”, (ossia le prese d’acqua lungo il corso del fiume) in quanto da un lato sotto le voci dei nomi storici delle varie “bocche” sono presentati argomenti e documenti importanti anche sotto altri aspetti, dall’altro in quanto le “bocche” sono state storicamente elencate in ordine alfabetico, con difficile relazione con la loro collocazione fisica, che invece il nuovo data-base rende facile individuare. Inoltre la nuova elencazione mette tra loro in relazione i molteplici nomi – in molti casi succedutisi nel tempo – delle medesime “bocche” , evidenziando ripetizioni, connessioni, alcune incongruenze, ecc.

 
I 3 fogli “bocche” sono pertanto:
· 1 foglio per cartelle e alfabetico
· 1 foglio per località di collocazione (e richiamo cartelle)
· 1 foglio con l’elenco Ing. Mazzocchi (1907) per le bocche “privilegiate”

Presenza di documenti molti antichi

Ci pare interessante far notare in Archivio la presenza di documenti risalenti anche a 3 secoli prima della formalizzazione del Consorzio (1606-1610). Tali documenti sono copie certificate (o anche originali in qualche caso) di attestazioni di concessioni antiche (in tempi del Ducato Milanese) o di diritti d’acqua o altri diritti vantati “ab immemorabile” sulle acque del fiume Olona; alle sue origini i responsabili del Consorzio sottoposero spesso a sistematica verifica tali “diritti”, producendo in archivio una massa di documenti risalenti fino al secolo XIV.

 

 


 

 




 



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Gaetano Raggi 1772

Gaetano Raggi 1772


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ordinanza del sen. Monti 1575

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Gaetano Raggi 1772

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mappa Villoresi (1878) di Nerviano

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  Consorzio Del Fiume Olona
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Tel e Fax 0331.50.50.36 - info@consorziofiumeolona.org
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